Da qualche settimana il mio passaporto è ostaggio delle autorità russe: sono ufficialmente in attesa di giudizio. Con prove calligrafiche e calcoli millimetrici, l’ambasciata sta valutando le mie capacità di attenermi alle sue semplici direttive per la compilazione del modulo di richiesta del visto:
Rispolverando lo spirito di assoluta sudditanza con cui da piccola mi sottomettevo alle regole del gioco declamando “Regina, reginella, quanti passi devo fare per andare al tuo castello…”, mi sono armata di righello, squadra, goniometro e compasso (non si sa mai) e ho calcolato l’esatta misura dei margini.
Incredibile ma vero, con i potenti strumenti tecnologici di cui dispongo (credo che la mia stampante sia fuori produzione già da qualche decennio) sono bastati sette tentativi per stampare un modulo a prova d’ambasciata!
E solo altri tre per compilarlo correttamente.