Giorno libero! Il programma prevede una mattinata al parco Gor’kij insieme ad Anna e alla piccola Katy. Mi sveglio con un paio d’ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia e trovo Anna che agonizza in preda al sonno sul divano in salotto, dove mi sta aspettando dalle 6.30 (ancora non si è abituata alla luce di queste settimane, in cui il tramonto è alle 22.50 e l’alba alle 3.40).
Mi preparo in tempo record (soprattutto considerando l’inutilità dei miei riflessi mattutini) e butto in borsa gli ultimi acquisti fatti da Decathlon appositamente per il mio tempo libero moscovita: pallone, frisbee e… bolle di sapone! Sono orgogliosa del mio aplomb moscovita, mentre, indossati gli occhiali da sole, ci dirigiamo verso il parco. Il parco Gor’kij mi è sempre sembrato molto meno interessante e affascinante degli altri parchi pubblici della città, ma nell’ultimo anno è stato completamente trasformato: ora è molto più curato e ci sono un’infinità di sedute, lettini e sdraio completamente gratuiti, immersi nella pace e nel verde del lungomoscova.
Ci appropriamo di tre amache strepitose e iniziamo la nostra sessione settimanale di attività fisica. In realtà non è che un blando tentativo di placare la mia coscienza, che mi rimprovera quotidianamente di aver abbandonato lo sport da quando sono arrivata, un mese fa. Dopo grande e sentito sforzo fisico (ben 15 minuti di gioco costantemente interrotto da risate e battutine), ci concediamo il meritato riposo: sdraiate sui lettini ascoltiamo la meravigliosa voce di Anna, che ci intona qualche canzone mentre sui nostri volti si alternano nuvole e sole nel cielo di Mosca.
Nel pomeriggio decido che è ora di cambiare colore ai miei capelli, o meglio che forse è il caso di intervenire prima che inizi ad assomigliare a Babbo Natale. Capatina al biomarket per acquisto tinta biologica. Di ritorno a casa mi cimento in un’autocolorazione il cui risultato si discosta di molto da quello previsto… Il castano ramato annunciato dalla scatola si è rivelato essere un rosso Pippi Calzelunghe sulla radice dei miei capelli. Ma sono talmente di buon umore che non mi dispiace poi nemmeno tanto.
Alle 19 incontro la mia amica ucraina Lena, con cui partecipo ad un’escursione sulla Mosca di Bulgakov, un itinerario nel centro della città che ripercorre i luoghi descritti nelle sue opere e si snoda attraverso le vie in cui lo scrittore visse di volta in volta assieme alla moglie di turno. La cosa che più adoro di Mosca è che ci vivono talmente tante persone che, ogni volta che penso che una cosa possa interessare solo a me e che mi ritroverò da sola, finisce che c’è una folla pronta a fare la stessa esperienza.
A degna conclusione della serata, cenetta russa, pel’meny, smetana… Ah, che giornata!!!